Un quadro critico, e sempre più, quello relativo allo svolgimento della didattica nelle scuole del primo ciclo d'istruzione per il diffondersi velocemente del virus; per Cisl Scuola Taranto Brindisi “servono indicazioni chiare e univoche per evitare la confusione imperante; servono interventi di sostegno immediati e concreti – andavano già fatti – per garantire il diritto allo studio per tutti. Non si può più perdere tempo!”.
Così, in conclusione, l'Organizzazione sindacale Scuola nel proprio comunicato SCUOstampa sul confronto del 10 pomeriggio tra il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci e i dirigenti scolastici del primo ciclo di Taranto, i dirigenti sindacali Scuola e Confederali, il rappresentante dell'UST di Taranto.
Voluto dal Comune di Taranto, il confronto era finalizzato, da un lato, ad ascoltare le esigenze dei dirigenti scolastici cittadini e le criticità del Sistema Scuola tarantino – didattica, personale scolastico, alunni e famiglie – evidenziate dai rappresentanti sindacali territoriali e, dall’altro, a fare il punto sulle azioni congiunte e necessarie per superare le difficoltà che investono il territorio, e la comunità scolastica.
Mimma Vozza, segretario generale,“La Cisl Scuola Taranto Brindisi esprime consenso sulla ricerca del confronto ora da parte dell’Amministrazione comunale jonica ma, a suo avviso, ritiene che più efficace, più rispondente sarebbe stato farlo già da tempo – per la gravità crescente, e preannunciata, della pandemia da Covid-19 che investe il Paese, e la Puglia e Taranto in modo oltremodo particolare”.
In merito alle criticità, sono state rappresentate – in sintesi – “nella mancanza o inadeguatezza delle connessioni di rete negli istituti scolastici; nella diversità di connessioni e di ‘device’ per i diversi alunni, situazioni familiari esistenti, familiarità con utilizzo internet; nella difficoltà per i Ds di conciliare la didattica a distanza (DAD) con quella in presenza – a volte una scuola svolge lezioni in presenza con 2/3 di alunni della classe o con 1/3 di alunni; nella complessità – anche fantasiosa – delle richiesta di seguire le lezioni che le famiglie richiedono per i loro figli”.