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Servono risorse, serve confronto sindacale, serve rispetto per gli accordi.

Si procede, invece, con atteggiamenti predeterminati e di contrasto. Non è questo il modo migliore per favorire una ripartenza del sistema scolastico sorretta da forti elementi di condivisione e collaborazione. La richiesta di conciliazione che oggi abbiamo inviato al ministero vuole essere un richiamo alla realtà per una politica governativa che ne appare spesso disancorata, affidata a narrazioni improntate a un forzato ottimismo.

Sul Decreto scuola che, tra i suoi obiettivi, ha l’immissione in ruolo di oltre 24.000 docenti precari con almeno 36 mesi di servizio, un netto giudizio 'insoddisfazione arriva dai cinque maggiori sindacati del settore  - FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL e GILDA UNAMS.

Le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto accordi, con due governi e tre ministri, proprio su questa materia e responsabilmente hanno condiviso le linee guida su cui aprire un dibattito serio e costruttivo per riaprire le scuole a settembre. L’unica certezza, al momento, è che Il prossimo anno scolastico si presenta con un numero di precari mai visto prima, oltre 200 mila.

E' quanto sottoscrivono i Sindacati scuola con chiarezza nel proprio comunicato unitario. Intanto, hanno inviato ai Ministeri competenti una richiesta di svolgimento del tentativo di conciliazione, sancendo formalmente lo stato di agitazione della categoria.

- Il Comunicato di FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS COFSAL, GILDA UNAMS

- La richiesta di conciliazione