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 Lo sciopero, che sarà dell’intera giornata, è indetto con particolare riguardo alle problematiche del personale in condizione di precarietà lavorativa. 
Lo sciopero del 6 marzo mette al centro le questioni che riguardano in modo specifico precariato, reclutamento e abilitazioni, per le quali il Ministro dell'Istruzione – e questa è una delle ragioni che inducono ad anticiparne la data di svolgimento - sta assumendo sempre più atteggiamenti di chiusura, apprestandosi a compiere scelte in netto contrasto con gli obiettivi condivisi in mesi di trattative fra le parti.
Nella proclamazione vengono indicate in modo puntuale, come motivazioni della protesta, le modalità con cui si stanno definendo le procedure concorsuali straordinarie, divergenti rispetto all’obiettivo e ai criteri indicati nell’intesa del 24 aprile 2019 (agevolare la stabilizzazione dei precari con almeno 36 mesi di servizio); la questione irrisolta dei facenti funzione DSGA; il mancato avvio del confronto sui percorsi strutturali di abilitazione che devono riguardare, oltre ai precari, anche i docenti di ruolo della scuola statale, nonché i docenti non abilitati delle scuole paritarie e dei centri di formazione professionali; la mancata convocazione del tavolo di contrattazione nazionale integrativa sulla mobilità, territoriale e professionale, del personale docente, educativo ed ATA.